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BANCA DATI : IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI (IPA)

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IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI (IPA): sono una famiglia numerosissima di composti di cui il più noto è il BENZO(A)PIRENE.

SORGENTI

Autoveicoli, grandi impianti di combustione, in particolare quelli alimentati con carbone e impianti di incenerimento. L'efficienza della combustione è di importanza essenziale perchè, quando questa non è ottimale, l'emissione aumenta in maniera rilevante. Il fumo di sigaretta contiene elevate concentrazioni di IPA, Gli IPA sono contenuti anche in numerosi alimenti (carne, pesce, vegetali e frutta) in quantità variabile in funzione della modalità di preparazione dell'alimento., la grigliatura, l'affumicatura, la torrefazione e la tostatura sono i trattamenti "a maggior rischio".

EFFETTI SULLA SALUTE

Sono veicolati nell'albero respiratorio dalle particelle sospese e, con quelle di diametro intorno a 1 micron, raggiungono direttamente gli alveoli polmonari. Il contatto diretto e prolungato con gli alveoli facilita l'azione cancerogena, eventualmente potenziata dalla presenza di piombo che abbatte le difese organiche. Sono noti gli effetti cancerogeni sull'apparato respiratorio, meno conosciuti quelli sull'apparato digerente, anche se la quantità di IPA ingerita con gli alimenti è molto probabilmente assai maggiore di quella inalata. Gli studi epidemiologici condotti sul lavoratori esposti hanno chiaramente messo in evidenza il ruolo della inalazione di IPA nello sviluppo del cancro del polmone.

Cosa dice la legge

Nell'aria urbana è presente una miscela dei vari inquinanti, non tutti noti e solo in minima parte misurati in quanto, solamente per alcuni, si dispone di tecniche di misurazione sufficientemente accurate e precise tali da consentirne la rilevazione 24 ore su 24.Questi inquinanti divengono così delle "spie" dell'insieme più complesso di cui fanno parte.L'Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.) ha predisposto delle "Linee guida di qualità dell'aria per l'Europa" aventi finalità di protezione della salute pubblica dagli effetti avversi dell'inquinamento atmosferico.A tali linee guida e ad alcune direttive della Comunità Economica Europea (CEE) è ispirata la normativa italiana che prevede dei valori di riferimento (standard) di qualità dell'aria.
1.Sul LUNGO PERIODO (anno):
VALORI LIMITE: limiti massimi di accettabilità delle concentrazioni e di esposizione da non superare in quanto, per tali valori, vi è un comprovato danno per la salute della popolazione in generale;
VALORI GUIDA: limite di concentrazione ed esposizione per la promozione della salute a lungo termine. Sono questi i valori a cui tendere in quanto per tali valori non vi sono rischi noti per la salute.Va rilevata nella normativa italiana la mancanza di valori guida per CO, O3 e piombo che sono invece previsti per NO2, SO2 e PTS. Gli standard di qualità dell'aria (risalenti al 1988) necessitano di più frequenti aggiornamenti che tengano conto delle più recenti acquisizioni circa gli effetti sulla salute derivanti dai vari inquinanti atmosferici.
2.Sul BREVE PERIODO:
LIVELLI DI ATTENZIONE. Concentrazioni di inquinanti atmosferici capaci di determinare una situazione di inquinamento atmosferico che, se persistente, determina il rischio che si raggiunga lo stato di ALLARME;
LIVELLI DI ALLARME: concentrazioni di inquinanti atmosferici che determinano lo stato di ALLARME ovvero una condizione di rischio sanitario per esposizioni di breve durata.
Il raggiungimento dei livelli di attenzione comporta provvedimenti di limitazione del traffico autoveicolare, mentre il raggiungimento del livello di allarme comporta l'adozione di provvedimenti ancora più restrittivi nonché limitazioni delle attività produttive e dell'attività degli impianti di riscaldamento. Per quanto riguarda la normativa sul breve periodo va rilevata l'eccessiva differenza fra le concentrazioni che determinano lo stato di allarme ed i valori guida dell'O.M.S.
Va altresì precisato che per alcuni parametri (PTS, O3) già i livelli di attenzione previsti sono tali da costituire un rischio per le componenti più deboli della popolazione (bambini, anziani, soggetti con malattie dell'apparato respiratorio e cardiovascolare).
Il più recente Decreto di aggiomamento (25/11/1994) dei livelli di attenzione e di allarme ha giustamente separato la lettura dei livelli di SO2 e PTS, ma ha aumentato le soglie di attenzione e di allarme in contraddizione con quanto suggerito dai più recenti studi epidemiologici.

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