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OSSIDI  DI  AZOTO NOx

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1)TIPO DI INQUINANTE E CARATTERISTICHE

Con il termine NOx  si intende tutta la famiglia dei composti tra Azoto e Ossigeno. Il monossido d'azoto (NO) si presenta, a temperatura ambiente, come un gas incolore. Il biossido d'azoto  (NO2) è  in condizioni normali  un gas di colore rosso-bruno di odore pungente che  dimerizza tutto in tetraossido di biazoto incolore secondo la reazione:   2NO2 => N2O4. Il monossido di biazoto (N2O) è un gas incolore di debole odore. Il tetraossido di biazoto  (N2O4) è il dimero del biossido d'azoto. Il pentaossido di biazoto  (N2O5) è un solido incolore che a pressione atmosferica sublima facilmente. E' un forte ossidante e con l'acqua reagisce violentemente trasformandosi in acido nitrico:
  N2O5 + H2O => 2HNO3.

2)PROCESSI CHE LO GENERANO

traffic.jpg (12787 byte)L'ossido d'azoto (NO) è il composto di questa famiglia presente in maggior quantità nell'aria.
Viene generato per la maggior parte da processi di combustione dei motori a combustione interna. In questo tipo di motori il combustibile brucia ad elevata temperatura; se la combustione avvenisse correttamente si produrrebbe biossido d'azoto ma se per cause esterne come cattiva carburazione, motore freddo ed altre questo non avviene, si produce monossido d'azoto. In una recente analisi sulla qualità dell’aria nella zona dell’aeroporto di Malpensa è emersa una grande concentrazione dei composti dell’azoto dovuto forse ai motori degli aerei che, nelle fasi di spostamento sulla pista, girano sotto sforzo e quindi con la combustione non   perfetta.
Oltre che dai motori a scoppio gli NxOy sono immessi nell’atmosfera dalle industrie che bruciano nei loro processi produttivi vari tipi di  combustibile e non mettono gli appositi filtri o ne prolungano l’uso oltre la vita massima perché dispendiosi.
noxinvern.jpg (12422 byte)In inverno viene immessa nell'atmosfera una elevata quantità di ossidi di azoto dagli impianti di riscaldamento, circa il 35% del totale presente nell'aria. Come si può notare nel diagramma a lato (rielaborato da dati A.C.I. del '98 ricavati nella campagna di indagine sui gas di scarico) risulta elevato anche il contributo dei veicoli a gasolio, in particolare bus camion e furgoni, mezzi che hanno elevata percorrenza  e permanenza nelle strade cittadine.
L'NO  è un inquinante primario, mentre l'NO2 , ( NO + O2 => NO2 ), è inquinante secondario con effetti dannosi maggiori, tipico prodotto della trasformazione dell'NO nell' ambiente  con l'ossigeno dell'aria, favorita dalla   presenza di radiazione solare e di altri inquinanti come gli idrocarburi e il CO.
I processi naturali provvedono ad eliminare NO e NO2 dall'atmosfera rispettivamente dopo circa 3 e 4 giorni. Una parte degli ossidi di azoto reagisce con ioni presenti nell'aria dando origine a una catena di reazioni chimiche con vari prodotti intermedi e finali; nell’atmosfera inoltre le scariche elettriche trasformano l’azoto in biossido d’azoto che a contatto con il vapor d’acqua diventa acido nitrico e nitroso che precipita a terra  contribuendo all'effetto delle piogge acide.
Tutte le trasformazioni che coinvolgono l'Azoto fanno parte del cosiddetto CICLO dell'AZOTO: sono scambi continui tra gli esseri viventi, l'acqua, il suolo, l'aria; in questo ciclo è intervenuto pesantemente l'uomo e la sua tecnologia, provocando perturbazioni e danni che cominciano a preoccupare. Al livello naturale un ruolo importante viene svolto dai  microrganismi: gli azofissatori, funghi e batteri che sfruttano l’azoto atmosferico per vivere e poi lo espellono come ammonio   nitriti o nitrati; batteri che trasformano nitriti a nitrati; batteri che riducono i nitrati ad ammoniaca e altri che li trasformano ad azoto gas. 

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3)DOVE FINISCE

L’azoto, sotto forma di nitriti, nitrati, sali ammoniacali, ammonio, è presente ovunque nella pioggia, con cui provoca la formazione delle piogge acide, nel suolo, nel guano e negli organismi viventi.
Il biossido d'azoto partecipa alla formazione delle piogge acide,  al fenomeno dello smog fotochimico, alla diminuzione dell'ozono stratosferico e all'aumento di quello nei bassi strati , e si decompone a monossido d’azoto secondo la reazione: 
NO2 + hv => NO + O·; l'ossigeno radicalico si attacca ad una molecola d'ossigeno dando una molecola d'ozono:  O2 + O·=> O3. Per questo l'ozono è in maggiori concentrazioni in zone rurali dove il monossido d'azoto è in minore quantità rispetto alle zone di città perché prima che gli ossidi d'azoto e gli idrocarburi diano l'ozono avviene la reazione fra quest'ultimo e monossido d'azoto che produce biossido d'azoto e ossigeno. Il biossido d'azoto è  inoltre responsabile della foschia giallastra intorno alle aree industriali.

4)EFFETTI

5)LIMITAZIONE DELL'INQUINANTE

Nell'ultimo ventennio le emissioni di ossidi di Azoto sono diminuite, anche se di poco. Essendo molto difficile eliminare gli ossidi d'azoto si tende a diminuirne l'emissione da parte dei motori a scoppio agendo sulla carburazione, con l'applicazione di marmitte catalitiche per la conversione da ossidi ad azoto gassoso e la diminuzione dei consumi dei carburanti. Per i motori a scoppio è stata progettata come sistema di abbattimento la marmitta catalitica che contiene ossidi di metalli pregiati come il Platino in un filtro poroso di ceramica, che trasformano gli ossidi d'azoto in azoto gassoso  N2 e acqua.
Molti studi sono in corso per cercare una soluzione al problema. Per esempio l'Enel ha pensato di mettere a valle di un elettrofiltro nelle centrali termiche un reattore di conversione catalitica, a base di ossidi di W  V  Pt ,  per abbattere gli ossidi d'azoto a azoto molecolare.

6)LIMITI DI CONCENTRAZIONE

Il periodo di rilevamento previsto dalla normativa per il biossido d'azoto è l'anno civile, cioè dal 1 gennaio al 31 dicembre. Il valore limite, secondo il D.P.R. 203/88, è rappresentato dal 98° percentile delle concentrazioni medie di 1 ora registrate in un anno, questo valore non può essere superato per più di 175 ore all'anno. I valori guida, cioè i limiti di concentrazione destinati alla protezione a lungo termine in materia di salute e protezione dell'ambiente, fanno riferimento al 50° percentile ed al 98° percentile delle concentrazioni di 1 ora rilevate in un anno.

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