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ANALISI

  ANALISI delle DEPOSIZIONI UMIDE

btzbul1d.gif (312 byte)ANALISI delle DEPOSIZIONI UMIDE 
FINALITA'  - MODALITA'ESECUZIONE 
btzbul1d.gif (312 byte) RISULTATI E CONFRONTI   btzbul1d.gif (312 byte) METODICHE

FINALITA' DEL LAVORO
L’analisi delle deposizioni umide consente di effettuare una determinazione delle sostanze che dall’atmosfera sono portate in soluzione attraverso le precipitazioni e costituisce un’importante fonte di informazioni riguardo alla misura del flusso degli inquinanti dall’atmosfera al suolo. Negli anni ‘80 si è assistito ad una particolare attenzione rivolta all’analisi delle piogge, in quanto è stata messa in evidenza una loro alterazione del pH verso valori acidi. In particolare l’analisi delle deposizioni acquistò molto campo anche nel territorio fiorentino, nell’ambito di alcuni studi riguardanti problematiche della vegetazione delle foreste limitrofe. Gli ultimi dati riguardanti analisi sulle piogge nella zona di Firenze risalgono tuttavia soltanto al 1990. (fonte " Rete di allarme ozono e piogge acide: l'esperienza fiorentina" - QUADERNI DI MONITORAGGIO AMBIENTALE 1 -  a cura del Servizio di Prevenzione Ambientale, Unità Operativa di Chimica Ambientale III, Unità di Fisica Ambientale, 1993).

Lo scopo di questo lavoro è stato quello di effettuare un monitoraggio ambientale e confrontare i dati ottenuti con quelli esistenti fino al 1990 e di verificare un’eventuale differenza riguardo alla presenza di inquinanti nell’atmosfera tra la zona della foresta di Vallombrosa e l’area fiorentina.
A tal fine, in collaborazione con i laboratori dell’ARPAT di Firenze (V.Ponte alle Mosse) e in particolare con il prezioso contributo
del Dott.Mantelli e del Dott.Montigiani, sono stati effettuate da parte degli studenti le analisi sui campioni delle piogge raccolti nell'arco di una settimana, alla fine di ogni settimana, per quattro settimane consecutive in un mese per ogni stagione. Le analisi, effettuate nell’arco dell’anno scolastico 1998/99 e 1999/2000, a partire da febbraio 1999 fino a dicembre 1999, sono state eseguite in parte presso il laboratorio di analisi strumentale dell’I.T.I Leonardo da Vinci, ed in parte presso i laboratori dell’ARPAT. Alcuni campioni sono stati analizzati anche in parallelo dai laboratori dell’ARPAT per verificare l’attendibilità e la ripetitività dei risultati. Nelle deposizioni umide sono stati determinati i seguenti parametri: pH, Conducibilità, Cl-, SO42-, NO3-, NO2-, NH4+, Pb, Fe, Co, Cr, Cd, Mn, Al. Per quanto riguarda la ricerca di metalli pesanti questa è stata effettuata da parte dei laboratori dell’ARPAT in quanto al momento presso il nostro Istituto non disponiamo di uno spettrofotometro di assorbimento atomico equipaggiato con fornetto di grafite.
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MODALITA' DI CAMPIONAMENTO
L’analisi delle deposizioni richiede una particolare attenzione nelle procedure seguite, in quanto si tratta di campioni dove si vanno infatti a ricercare concentrazioni fino ai mg/l. Si devono quindi utilizzare metodi con una elevata sensibilità, ma si deve porre molta attenzione soprattutto nella fase del campionamento e della costruzione del bianco.
Il protocollo relativo a questo tipo di rilevamenti (Supplemento delle memorie dell’Istituto Italiano di Idrobiologia, Documenta III, 23, 1990) prevede che:

i campionatori siano in una zona aperta ad almeno 100 m dalla strada più vicina;
la distanza dalle costruzioni, alberi o ostacoli di varia natura deve essere di almeno il doppio della loro altezza;
eventuali piccole sorgenti di inquinamento devono essere tenute in adeguata considerazione ed il campionatore essere posto a non meno di 50 metri da esse;
il campionatore deve essere posto su un terreno pianeggiante.

valcamp2mini.gif (6961 byte)I campionamenti sono stati effettuati in due postazioni, situate rispettivamente a Rifredi, in un’area recintata all’interno dell’ITI L. da Vinci, e a Vallombrosa all’interno del recinto dell'Istituto Sperimentale di Silvicoltura. Per raccogliere   le deposizioni umide sono stati utilizzati due campionatori del tipo "wet and dry" . Si tratta di un apparecchio fornito di  due recipienti con coperchio mobile che raccolgono alternativamente le deposizioni secche ed umide in base a quanto comandato da un sensore che provoca il movimento del coperchio: in presenza di deposizioni umide (pioggia neve nebbia) si copre il recipiente per le deposizioni secche, scoprendo quello per le umide; viceversa avviene in assenza di piogge. Il recipiente destinato alla raccolta delle deposizioni umide è stato lavato con acido cloridrico concentrato, sciacquato con acqua bidistillata, asciugato capovolto e posto nel campionatore. Di ogni campione raccolto è stato misurato il volume e da questo, noto il diametro del contenitore sono stati ricavati i mm di pioggia. Le piogge sono state prelevate a scadenze settimanali e analizzate nel giorno del prelievo. Un’aliquota di pioggia raccolta è stata acidificata con acido nitrico e conservata in frigorifero, per la ricerca dei metalli pesanti, che sono stati analizzati entro un mese.
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ESECUZIONE   DELLE ANALISI
allievilab1mini.jpg (4758 byte)La ricerca degli anioni è stata effettuata mediante l’utilizzazione dello spettrofotometro UV-Visibile, utilizzando uno spettrofotometro Perkin Elmer "Lambda 5"; le controanalisi effettuate dai laboratori dell’ARPAT sono state portate avanti mediante cromatografo di scambio ionico "Dionex" DX 120.

allievilab2mini.jpg (4125 byte)La ricerca dei metalli è stata effettuata mediante uno spettrofotometro di assorbimento atomico munito di fornetto di grafite Varian SpectrAA 800 equipaggiato con GTA 100. Il pH e la conducibilità sono stati misurati con pH-metro Amel 334-B, munito di elettrodo a vetro Toledo pH 0÷14 e conduttimetro Amel 160.
La descrizione dei
RISULTATI e delle  METODICHE si trovano nelle apposite sezioni del presente lavoro.
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