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INTRODUZIONE

ANALISI DELLA QUALITA' DELL'ARIA NEL COMPRENSORIO FIORENTINO: considerazioni tratte dagli incontri con i tecnici dell'ARPAT.

btzbul1a.gif (1801 byte) MOTIVAZIONI btzbul1a.gif (1801 byte) STATO DELL'ARIA IN CITTA' btzbul1a.gif (1801 byte)FORESTA DI VALLOMBROSA

Da un po’ di tempo a questa parte si è cominciato ad analizzare le condizioni dell’ambiente, perché ciò che è presente in atmosfera può incidere direttamente sulla vita dell’uomo. Per molti anni l’uomo si è comportato in un modo scorretto nei confronti dell’ambiente fino a che, dopo aver commesso non pochi disastri, si è accorto che doveva modificare quel suo atteggiamento. Inizialmente è importante considerare le FONTI che possono provocare inquinamento, le più comuni sono: emissioni di veicoli a motore, scarichi civili e industriali, trattamenti antiparassitari . Le emissioni citate sono responsabili dell’inquinamento delle tre matrici che costituiscono l’ambiente, in altre parole aria acqua suolo; è necessario ricordare che gli inquinanti non rimangono sospesi in aria, ma vengono trascinati dalla pioggia e da altri tipi di precipitazioni sul suolo, nelle acque dei fiumi, nei mari ecc. inquinando anche le altre due matrici. Da questo ciclo emerge che colui che ne fa le spese è l’uomo, l'ambiente intorno a lui e le opere da lui realizzate come i monumenti.
inversterm3.jpg (10651 byte)Quando si tratta il tema dell’inquinamento atmosferico dobbiamo anche considerare le caratteristiche climatiche della zona, perché ad esempio una periferia industrializzata, che è costantemente ventilata, presenterà una concentrazione di inquinanti inferiori a quelle attese, in quanto il vento funziona come agente di dispersione; per lo stesso motivo si può verificare che una zona di montagna non industrializzata riveli al momento delle analisi sostanze inquinanti tipiche della città.
inversterm2.jpg (17620 byte)Ma quali sono i fattori che permettono o meno quest’inquinamento?
Uno di questi è l'
INVERSIONE TERMICA, un fenomeno naturale in cui l’andamento della temperatura dell’aria aumenta con l’aumentare della quota fino ad una certa altezza dal suolo dove la temperatura comincia poi a diminuire. La temperatura in condizioni normali non dovrebbe aumentare con l’altitudine ma, al contrario, diminuire. L’altitudine alla quale la temperatura ricomincia a diminuire si chiama, appunto, zona di inversione termica.Tale fenomeno si verifica soprattutto nelle ore notturne fino al primo mattino; può assumere particolare rilevanza d’inverno quando l’inversione è a circa 200 mt. dal suolo e la sua durata si può prolungare anche per giorni ( come si è verificato anche a Firenze). Questa situazione rende sfavorevole la dispersione degli inquinanti perché questi trovano una maggiore pressione che gli ostacola il deflusso verso l’alto e quindi la loro dispersione. Tutto questo provoca una situazione di alta concentrazione di inquinanti al livello del suolo e di conseguenza un’aria pesante e pericolosa per ha problemi respiratori.Configurazioni a bacino chiuso come quello di Firenze e il tipo di clima predominante favoriscono la concentrazione di inquinanti.
Un altro fattore che influenza l' inquinamento è dato dalle PRECIPITAZIONI: la pioggia è molto utile in caso di alta concentrazione di inquinamento perché lava l’atmosfera; l’assenza di questo fenomeno favorisce l’accumulo degli inquinanti e incrementa l’inversione termica. L’aiuto che danno le precipitazioni alla diminuzione della concentrazione degli inquinanti è un dato di fatto; infatti, a Firenze, nell’inverno 93/94 , più piovoso del 94/95 e del 95/96, la concentrazione media rilevata di inquinamento atmosferico è stata più bassa degli anni successivi. L’unico problema è che la pioggia, portandoi via con se la maggior parte degli inquinanti ( pulviscolo costituito da metalli insolubili, sostanze organiche, anioni e cationi più o meno solubili ) e reagendo con essi, provoca un altro fenomeno di inquinamento: le piogge acide di cui parleremo in seguito.
Anche il VENTO è un fattore determinante nell’inquinamento atmosferico perché la sua presenza favorisce il rimescolamento dell’aria disperdendo così gli inquinanti. Il vento è considerato uno dei parametri meteorologici più importante perché riesce a disperdere maggiori quantità di inquinanti e in minor tempo rispetto agli altri fattori suddetti.
centrmonit.jpg (13081 byte)Per informarsi un po’ sulla situazione dell’inquinamento si può cominciare osservando i TABULATI sulla concentrazione di inquinanti contenuti nelle deposizioni umide rilevata nella provincia di Firenze, in un monitoraggio che va dal 1987 al 1992. Da questi tabulati emerge la progressiva riduzione di Pb e solfati, la presenza di cloruri attribuibile anche all'aerosol marino trascinato da correnti atmosferiche, la presenza di Cadmio e altri metalli di origine prevalente da traffico veicolare. Si evidenzia anche il fenomeno dell'acidificazione delle deposizioni umide (PIOGGE ACIDE) sulla città e in ambienti rurali anche a distanza di decine di chilometri: le emissioni acide come NOx e SO2 generate da aree industrializzate e urbane salgono in quota, vengono trasportate a distanza dai venti a prevalente circolazione NW-SE, arricchendosi di altri inquinanti, e precipitano al suolo con le piogge ad acidità inferiore al valore di pH 5,6 ( caratteristico di pioggia incontaminata), provocando danni a manufatti umani e ai vegetali.Per diminuire la concentrazione di inquinanti ed i loro effetti sull'uomo e sull'ambiente, è necessario intervenire sulle fonti di emissione, sia nel settore trasporti con l’introduzione delle marmitte catalitiche e di gasoli BTZ, sia in quello energia con la modifica degli impianti di riscaldamento domestici, con la progressiva purificazione delle emissioni industriali (in particolare composti organici volatili) e l'introduzione di combustibili più puliti.
Le ANALISI compiute dal '92 ad oggi evidenziano interessanti risultati: le polveri totali sospese  e la SO2 si confermano in riduzione e ampiamente nei limiti dei valori medi e di punta. Il CO presenta diminuzione di episodi gravi, caratteristici in inverno, e comunque mostra andamento in calo, per il miglioramento del parco veicolare. L'NO2, inquinante secondario, presenta valori elevati in particolari periodi invernali,con episodi gravi e diffusi, in stretta relazione con l'aumento delle emissioni, tanto da essere considerato indicatore di situazione di inquinamento; le concentrazioni hanno andamento leggermente decrescente, in quanto nonostante l'aggiornamento del parco veicoli è aumentato il traffico e il numero di veicoli circolanti, in particolare ciclomotori.
Un altro inquinante che in atmosfera crea qualche problema è l’ozono O3. E’ importante chiarire che l’ozono presente nell’alta atmosfera è indispensabile in quanto parte integrante dello scudo che ci protegge dai raggi solari, ma in un ambiente urbano la sua elevata presenza è indice di inquinamento: infatti in presenza di alcune sostanze (HC e NO2) provoca un ciclo di reazioni indesiderate con formazione di aggressivi chimici nell'ambiente. Numerosi sono gli episodi acuti che si verificano in estate. Per il benzene, nel periodo '95/'98, la concentrazione media annuale risulta elevata nelle zone di grande  traffico (11 - 19
mg/m3 rispetto al limite di 10 mg/m3 dal gennaio '99): sembra comunque in decrescita nel periodo considerato.
L'analisi dello stato dell'aria viene effettuato in continuo tramite una RETE DI RIVELAZIONE  costituita da varie postazioni di rilevamento, secondo indicazioni di legge ubicate in opportune zone della città e dintorni, collegate tramite linee telefoniche al centro operativo presso il servizio multizonale di prevenzione ambientale. La rete di rilevazione nella Provincia di Firenze dal '93 è di proprietà dell'Amministrazione Provinciale, con 11 stazioni di rilevamento inquinanti e 3 stazioni meteo (rispettivamente 8 e 2 per  il Comune di Firenze). Dal '94 in tre stazioni si monitorizzano anche benzene e benzo(a)pirene (conformemente al D.M.Amb. 25/11/94).  Viene emesso un bollettino giornaliero contenente i valori medi giornalieri ed orari degli inquinanti, destinato anche alle Autorità sanitarie. La STRUMENTAZIONE   di monitoraggio automatica, di vario tipo, è costantemente oggetto di calibrazione e manutenzione per avere la certezza di dati precisi ed attendibili.

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